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Attualità/Cultura

Le cartoline dell'Abruzzo

di Chiara Nicolò

 

Città Sant'Angelo, la città sul colle

 
Le cartoline dell'Abruzzo di Chiara Nicolò - Città Sant'Angelo, la città sul colle, 27.2.2013 (Numero 17)
 

CITTà SANT'ANGELO (Pe), 27.2.2013 (Numero 17) -  Città Sant’Angelo (Pe) Alt m. 317 Nome abitanti: Angolani N° abitanti: 14553 Patrono: San Michele Arcangelo, che si festeggia il lunedì dopo la terza domenica di settembre

E’ ubicato nell’Abruzzo Citeriore, su di un colle. E’ il comune più esteso della provincia di Pescara, e per la sua posizione geografica gode di un clima mite, con estati calde, ma gradevoli ed inverni quasi sempre poco piovosi. Fa parte dell’Associazione Nazionale città del Vino

Il toponimo è incerto. Si rinvengono poche notizie di carattere storico, l’unica certezza è la presenza di piccoli centri aggregati che identificherebbero la città come Angulum, un antichissimo centro vestino, da cui poi successivamente deriverebbe il nome angolani

Stemma: San Michele Arcangelo stringe nella mano destra una lancia con la quale trafigge il serpente (simbolo del male) e nella mano sinistra sorregge una bilancia, nello sfondo case e chiese realizzate per rappresentare l’agglomerato urbano

Chiese e monumenti: Collegiata di San Michele con campanile a pianta quadrata; rilevante l’altezza (metri 48) ed elegante la cella campanaria a pianta ottagonale. La cuspide possiede fini cantonali a doppia spiovenza. Campanile e Chiesa risalgono all’anno mille come attesta un’epigrafe. Elementi di rilievo: porticato esterno quattrocentesco suddiviso in due parti da una scalinata che conduce all’ingresso principale posto sul fianco del sacro edificio, sul quale si ammirano sculture di bassorilievo di origine bizantina. Chiesa di San Francesco (XIV sec), con portale a tutto sesto riquadrato da un fastigio con cornicette a rilievo e colonnine tortili. Elementi architettonici importanti: torre campanaria dal fusto quadrangolare con sfinestrature crescenti verso l’alto. Chiesa di Santa Chiara (XVII sec) dalla strana pianta triangolare è una delle strutture che ha subito meno modifiche nel corso degli anni. Dalle sue piccole dimensioni si pensa sia stata eretta a cappella privata per le Clarisse. La Chiesa annuncia consistenti impianti di epoca seicentesca. La facciata a due ordini presenta un portale a tutto centro in basso e una monofora architravata in alto. Rilevanti le lesene che racchiudono la facciata. Chiesa di Sant’Agostino ad una solo navata oggi adibita ad Auditorium. Si contraddistingue per una scalinata caratteristica dell’area napoletana e per un coronamento di facciata mistilineo. Chiesa di San Bernardo (XVI sec), elementi di rilievo: la facciata distinta da una snella struttura mono fastigiata con finestra timpanata, architettura tipica dell’Italia centrale.

Musei: Il Museo Laboratorio d’arte contemporanea nasce nel 1998, all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi, per la libera espressione dell’arte pittorica, vanta numerose collaborazioni con la Biennale di Venezia e di Istanbul. Rilevanti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio tra cui si segnala un simbolo solare risalente all’età del ferro.

Folklore: Tra le feste religiose famoso è il Presepe vivente, organizzato ogni anno la domenica prima di Natale. Durante questa ricorrenza la città è illuminata solo dalle torce e tutta la cittadinanza è invitata a ricreare l’atmosfera palestinese della natività. Legata alla tradizione contadina, invece, è la festa dell’uva: in questa giornata sfilano carri allegorici (il Dio Bacco con Arianna ne è un esempio) in ricordo degli usi e costumi della vita contadina.

Agricoltura: coltivazione della vite legata alla produzione di vino Rubino, ad olive pregiate e ad olio extra vergine di grande sostanza, per questo la città è denominata anche città dell’olio; coltivazione dell’uva, dalla quale si ricava la mostarda angelese, ottenuta unendo i frutti della senape con l’uva al mosto che arde; sfruttamento delle saline

Artigianato: lavorazione del ferro e della ceramica come attestano, per quanto riguarda l’arte fittile, le ricerche condotte da Giuseppe del Re (1837) e Giuseppe Castagna (1858). Della lavorazione ceramica angolana restano tracce delle targhe stradali, visibili ancora oggi.

Prodotti tipici: La cucina angolana è il frutto di influssi teramani e pescaresi, da cui riprende la tipica tradizione degli arrosticini. Il piatto più famoso rimane la Mugnaia, pasta fatta a mano, condita con ragù. Si ricordano anche l’agnello casce e ove con stracciatella di formaggio e uova; lo spezzatino di maiale  detto cif e ciaf. Tra i dolci, invece, ottima è la pizza dolce con caffè e alchermes e tre strati di farcitura.

 
  Chiara Nicolò
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